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Aldilà del Bene e del Male




“Regalatemi il mare
per conoscere l’uomo.
Io sono un Mare.”

Aldilà del bene e del male, del giusto e dello sbagliato, del silenzio e del rumore, dell’oro (giusto, caldo e prezioso chè raro, contemporaneamente ed emblematicamente fonte di peccato; vanità, lussuria) e dello sbagliato, rustico e improbabile bronzo; nonostante fuso a ciò che è e rappresenta la tradizione, l’atavico. La pietra stessa, dogma dello scorrere dei tempi, della conoscenza del sé e dell’attorno; riporto inconfutabile alle teorie escatologiche, alla coscienza e autocoscienza dell’uomo.Ma sempre pietra, immobile e fredda (richiamo alla morte), ovunque presente e comune, priva di psiche e quindi fondamentalmente, per l’umana creatura; sbagliata. Aldilà del bene e del male. Chi o cosa sancisce il confine, quella sottile linea di demarcazione tra ciò che è bene e ciò ch’è male?Chi se non la morale comune rappresentata da colui o colei che, chiunque sia e già in sé, porta per natura il bene come il male?Secondo Hemingway “è morale ciò che ti fa sentire bene dopo che l’hai fatta, immorale ciò che invece ti fa sentire male”. Giusto e Sbagliato.Le tre Gorgoni figlie di Ceto e Forco: Stenno, la forte, Euriale; colei che salta lontano, Medusa, male allo stato puro. Pietra e serpi, ali d’oro e mani di bronzo.Eppure, donne simbolo di solitudine dolorosa (Occhi di Medusa.Ancora pietra. Cosa è simbologicamente più solitudine d’ una pietra? Quell’eterno “non sento-non vedo-non parlo” che potrebbe però essere tradotto in un meno prosaico “vedo e faccio finta di non vedere.Non sento ma ascolto tutto e so tutto comunque.La conoscenza stessa è in me. Pare che io non parli ma ispiro, e da mani umane mi lascio plasmare, io pietra. Modellare fino alla metamorfosi



 
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Giovanna Mulas
non segnalata